Non è mai troppo tardi per sentirsi protagonisti: l’associazione Santa Croce e il progetto che mette al centro la terza età
Osvaldo Ranica, presidente di Fondazione: “Le azioni a favore dell’invecchiamento attivo sono il futuro”
“L’unità è un valore. È ciò che porta avanti la comunità ed è l’unica cosa di cui possiamo essere orgogliosi”. Adriano Avogadro è presidente dell’associazione Santa Croce, che dal 2019 opera con iniziative di carattere civico, sociale e culturale a beneficio della comunità di Santa Croce, frazione di San Pellegrino Terme.
Tra queste, vi è “GenerAzioni Protagoniste – Terza Età al Centro”, che ha beneficiato del contributo di Fondazione della Comunità Bergamasca. “Vogliamo coinvolgere gli anziani del paese, mettendo al centro della vita sociale la loro esperienza e conoscenza”, continua Avogadro. “C’è uno zoccolo duro di una ventina di persone che ci segue da quando abbiamo avviato questo progetto”, che comprende sessioni di ginnastica dolce – fondamentali per mantenere la mobilità e la salute fisica, con il personale qualificato della “Cooperativa in Cammino” – e attività che sviluppano la manualità, la creatività e la concentrazione. I pranzi sociali mensili “sono tra le iniziative più apprezzate e vedono la partecipazione di almeno 35 persone. Si condivide un pranzo in compagnia, si socializza, si rafforzano i legami e si esce dall’isolamento”. Una precisazione è doverosa: “Da noi la famiglia resta un bel punto di riferimento. Non ci sono anziani soli, qui. Uscire dall’isolamento sociale significa imparare ad apprezzare la bellezza degli incontri con coetanei e non”.
Anche lo scambio intergenerazionale sta molto a cuore ai membri dell’associazione Santa Croce. “Abbiamo preparato sciarpe e cappelli per i piccoli della scuola dell’infanzia e primaria. È commovente vedere questi bambini ricevere e indossare ciò che abbiamo realizzato”, spiega Avogadro.
Il Progetto Memoria, invece, ha coinvolto Carmen Quadri, docente dell’Istituto “Turoldo” di Zogno e Lorenzo Migliorati, docente di Sociologia dei processi culturali presso l’Università degli studi di Bergamo. “Rischiamo di dimenticare quello che è stato Santa Croce e perciò vogliamo dare ai nostri anziani la possibilità di raccontare com’era il paese settant’anni fa, quando andavano a scuola”. Questo “laboratorio della memoria”, volto al recupero e alla conservazione delle memorie della comunità di Santa Croce, si muove lungo alcuni “assi” portanti: la guerra, il viaggio, la vita. A un gruppo di studenti il compito di intervistare, raccogliere le testimonianze, che in futuro verranno raccolte in una pubblicazione da diffondere proprio tra i più piccoli. Perché possano trovare un orientamento per la propria vita, anche grazie al patrimonio dei ricordi trasmessi.
Ora l’obiettivo è quello di far crescere i numeri dei partecipanti. “Siamo stati abituati, io per primo, a pensare di poter fare tutto da soli, anche se facciamo parte di una comunità. Come associazione, ci rivolgiamo soprattutto alle persone anziane, affinché possano sentirsi ancora pienamente attive nella vita del paese, partecipando attivamente alla vita sociale e beneficiando dei servizi e delle nuove opportunità offerte dal borgo”. Perché questa frazione, che sulla carta conta circa 400 residenti (ma gli abitanti sicuramente sono meno, molte sono seconde case), si sta preparando per una rinascita. Si chiama, infatti, “Santa Croce: per un nuovo Rinascimento” il progetto avviato dal luglio del 2023 per rilanciare la frazione. Comprende la realizzazione di un museo multimediale dedicato ai pittori di Santa Croce, uno spazio di co-working e un albergo diffuso. Il tutto sotto la gestione dell’associazione Santa Croce.
“La missione di Fondazione è quella di operare per il benessere delle persone. La promozione di iniziative a favore dell’invecchiamento attivo, stimolato da iniziative ricreative, culturali e occasioni di socializzazione, è il futuro, considerati anche i numeri relativi all’aspettativa di vita nel nostro Paese”, ha dichiarato Osvaldo Ranica, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca. “Fondazione supporta tutte le azioni in questa direzione e incoraggia l’iniziativa delle tante, piccole associazioni sul territorio, che si impegnano per mantenere vivaci le comunità che punteggiano la nostra provincia, presidi di solidarietà e partecipazione”.