DigEducati al festival BIC: Biblioteche Innovazione Comunità

Biblioteche innovative per comunità digitali nell’ambito di DigEducati, il grande progetto di educazione digitale promosso da Fondazione della Comunità Bergamasca insieme a Impresa sociale Con I Bambini e Fondazione Cariplo nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

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DigEducati è un progetto di contrasto al digital divide destinato ai ragazzi tra 6 e 13 anni e ai loro adulti di riferimento (genitori, familiari, educatori, insegnanti etc.). Un progetto di Fondazione della Comunità Bergamasca finanziato da Fondazione Cariplo e Impresa Sociale Con i Bambini, nato durante l’emergenza della pandemia in risposta a nuovi bisogni – complessi, diffusi e trasversali –, che sta rappresentando per le biblioteche bergamasche un’occasione di innovazione, scambio e costruzione partecipativa di buone partiche nell’ottica di sviluppo di un servizio digitale sempre più diffuso e radicato sul territorio.

Le biblioteche ospitano il 75% dei Punti di Comunità (PdC), spazi di relazione informale – oltre 40, distribuiti nella provincia di Bergamo – dotati di arredi riconoscibili, pc portatili e connessione Wifi dedicati a bambini e giovani beneficiari. Al PdC accedono i ragazzi e i loro adulti di riferimento (genitori, educatori): è un posto protetto in cui sperimentare un uso educativo, creativo e coinvolgente del digitale con l’aiuto di educatori e bibliotecari – da soli o in piccoli gruppi – usufruendo gratuitamente di una vasta gamma di attività, corsi, laboratori. Sulla piattaforma DigEducati WeSchool sono presenti contenuti educativi differenziati target e tipologia, su cui hanno accesso anche gli adulti. Tutti gli iscritti possono fruire, creare e liberamente condividere contenuti digitali.

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DigEducati agisce rafforzando l’idea di Rete Bibliotecaria per:

  • Diventare comunità educante, processo in cui la biblioteca si pone come attivatore di sinergie: 14 Ambiti Territoriali, la Rete Bibliotecaria Bergamasca, 18 Cooperative Sociali e l’Università degli Studi di Bergamo, Istituti Comprensivi, le organizzazioni di Terzo Settore e altri soggetti interessati.
  • Messa in rete di buone pratiche, attraverso la piattaforma e i numerosi momenti di monitoraggio e di equipe previsti periodicamente.

Un altro elemento innovativo riguarda le competenze professionali acquisite e le modalità di lavoro attuate dei bibliotecari coinvolti, insieme ad altri operatori, in un percorso di formazione di gruppo durante il triennio focalizzato da un lato sulla progettazione di comunità onlife spostando l’accento sui temi di educazione digitale e dall’altro sul potenziamento delle digital skills attraverso una ricca proposta di attività strategiche e facilmente replicabili (coding, gamification, learning App, banche dati, piattaforme di editing e digital sharing etc.) intese come “tecnologie di comunità”.

Le azioni tutte a titolo gratuito per il target di riferimento si possono sintetizzare in:

  • ingaggio delle famiglie in situazione di disagio economico e povertà educativa che hanno potuto beneficiare di un pc portatile dotato di connessione in comodato d’uso fino al 2024;
  • laboratori crossmediali tematici tenuti da operatori dei PdC o da esperti, corsi e attività su iscrizione e sportello informativo rivolti ai beneficiari del progetto;
  • Nuove forme di collaborazione con le scuole del territorio insieme ad altri poli educativi;
  • Incontri e conferenze sui temi dell’educazione digitale per adulti.

Emerge un modello organizzativo in grado di coniugare innovazione e comunità: basato sull’apprendimento cooperativo (cooperative learning), che mette al centro empowerment e inclusione, in cui la riprogettazione dei servizi bibliotecari attraverso partnership e networking territoriale è fortemente attenzionata.

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«Anche quello bergamasco è un territorio attraversato da tante contraddizioni: di tipo economico, sociale, culturale, ma anche educativo. La crescita evidente delle disuguaglianze, e le sempre più urgenti disparità nell’accesso alle opportunità intensifica l’impegno di Fondazione della Comunità Bergamasca, sempre più impegnata nel promuovere ricuciture sociali e culturali all’interno della nostra provincia. Negli ultimi anni abbiamo in particolare osservato l’intensificarsi dell’“emergenza educativa” tra i giovani: è infatti sempre più evidente che i bambini e i ragazzi bergamaschi, esposti a fragilità familiari, sociali ed economiche – aggravate dalla crisi pandemica – non hanno accesso alle stesse opportunità educative.

Coinvolgere gli stakeholder del territorio già nella fase di ideazione di progetti attraverso il metodo della co-progettazione delle iniziative aiuta a rafforzare la coesione anche in campo educativo, ottimizzando spazi, tempi, risorse umane, investimenti ma soprattutto idee per far sì che i luoghi dell’educazione siano diffusi, siano collegati tra loro e condividano una visione.

I Punti di Comunità che ospitano il progetto DigEducati sono un esempio riuscito di spazi diffusi in modo capillare sul territorio, dove davvero la cultura diventa occasione del prendersi cura dei più piccoli – anche di chi presenta bisogni speciali –, occasioni per avvicinare chi si trova in situazioni di fragilità. Qui, grazie all’accompagnamento delle diverse figure educative coinvolte – a partire dai bibliotecari – si passa dalla relazione solitaria con i dispositivi digitali ad un utilizzo della tecnologia consapevole e caratterizzato da un significato nuovo perché inserito nel contesto sociale che circonda i ragazzi: spesso infatti, le forme di “povertà educative” non sono tanto legate alla materialità o alle quantità (ad esempio di disponibilità tecnologiche), ma alla qualità dell’ecosistema relazionale in cui si collocano le persone, dove si fa esperienza, e si acquisiscono competenze».

 

Giuseppe Guerini, Vicepresidente Fondazione dalla Comunità Bergamasca

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