2023: per i 400 anni della Basilica di Gandino, la pala dell’Assunta torna sull’altar maggiore (IDRO

Il progetto

2023, anno speciale per Gandino: è luogo in cui si incontrano Bergamo e Brescia, attraverso il più importante ciclo di opere sacre qui realizzato dal grande bresciano Ceruti, ma anche perchè si celebrano i 400 anni dalla posa della prima pietra della Basilica di S.Maria Assunta, unica con le sue architetture imponenti in tutto l'arco alpino e la prima ad ottenere il titolo di Basilica dalla Diocesi di Bergamo dopo S. Maria Maggiore in Città Alta. La grande storia del borgo di Gandino, la circolazione dei suoi pannilana e la ricchezza accumulata nei secoli dai suoi mercanti di tessuti, ha dotato la basilica di preziose opere d’arte, anche mitteleuropee, in una sorta di antesignana globalizzazione. Stretti furono i legami con la terra veneta, documentati dalla presenza di pittori e scultori. Tra questi spicca Alvise Benfatto, nipote e collaboratore del grande Paolo Veronese, che nel 1609 realizza, ancora per la chiesa quattrocentesca, la pala dell’Assunta (cm 340x170), destinata all’altar maggiore. Così fu fino al 1924 quando fu sostituita da un'altra tela dell'Assunta, di Ponziano Loverini. Tuttavia, fino agli anni ’80 del ‘900, fu mantenuta la tradizione di ricollocare la tela antica, in occasione del 15 agosto. Nel 2023, in occasione dei 400 anni della Basilica, si vorrebbe rinnovare la tradizione e ricollocare per il mese di agosto la tela originale di Benfatto, incastonandola ancora una volta nell'ancona marmorea fantoniana dell'altare maggiore. A questo scopo si intende procedere al suo restauro che si occuperà di restituire all’opera fruibilità ponendo rimedio alla presenza di abrasioni, di diffuse integrazioni pittoriche alterate e sovrapposte anche alla pellicola pittorica originale e di un protettivo vegetale ingiallito e iscurito, che altera sia i toni cromatici che i contrasti chiaroscurali.