Raggiungimento obiettivo
Il progetto
Il progetto è dedicato al recupero di un ciclo di affreschi di primaria importanza e alla collocazione degli stessi nella sede originaria tramite soluzioni innovative di salvaguardia e valorizzazione. È poco nota, ma di primaria importanza storico-artistica, la vicenda relativa alla piccola cappella dedicata a S. Rocco sul sagrato della Chiesa Parrocchiale di Villongo S. Filastro, in quello che un tempo era il cimitero. Si tratta di un’antichissima edicola aperta, chiusa da due parti, il cui soffitto è composto da una volta “a ombrello” e da una volta a crociera unite a sorreggere il tetto. Per la stessa cappella fu realizzato un prezioso ciclo di affreschi ad opera di Gerolamo Romani detto Romanino. La datazione dei dipinti è 1526-1528, per la presenza certa del Romanino in quegli anni nella val Calepio. L’altissima qualità dei dipinti è dimostrata dall’attribuzione lottesca proposta dal Calvi (1676-77), dal Tassi (1793) e da Maironi da Ponte (1813). Fu invece il Frizzoni nel 1896 a rivendicarli al Romanino come poi confermato da alcuni dei più grandi storici dell’arte del nostro tempo: Berenson, Venturi, Longhi. Posti sotto tutela dal 1909 e restaurati nel 1958, a causa di problemi di umidità i dipinti vennero strappati da Giuseppe Arrigoni nel 1967. Tale intervento ha permesso di riportare alla luce le tracce delle sinopie originali. Gli affreschi vennero sistemati prima in una chiesa poi in un’ala di Casa Bondurri, abitazione parrocchiale, dove si trovano tutt’ora. Ora, con la vendita di casa Bondurri e la necessità di restaurare la cappella originaria e gli affreschi stessi, si articola il presente progetto che pone questo straordinario ciclo pittorico nuovamente nella sede originaria per restituirlo ad una fruizione ampia e condivisa anche in vista delle iniziative del 2023 per Bergamo e Brescia capitale della cultura.