Il progetto
Il progetto si rivolge a 20 famiglie che hanno un contratto di locazione attivo con Fondazione Casa Amica ed Abita Cooperativa Sociale, che presentano ritardi nei pagamenti per importi che oscillano tra i 1.000 e i 2.000 euro. Solo in alcuni casi isolati, l’importo complessivo supera questi importi.
In particolare, i beneficiari del progetto hanno le seguenti caratteristiche:
1. Famiglie e persone che attualmente si trovano in una fase di riduzione del reddito, in relazione a dinamiche diversificate. Un tipico caso è la riduzione dell’orario lavorativo che non presenta orizzonte di miglioramento nel breve termine. Un'altra situazione si riferisce ai casi in cui il nuovo impiego, accettato dopo la perdita del precedente lavoro, risulta inadeguato rispetto alle esigenze economiche del nucleo. Questa situazione non consente a questi nuclei di avere entrate
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sufficienti a sostenere i costi riferiti alla casa. La prospettiva è che nel tempo le famiglie accumulino una morosità crescente che li espone progressivamente al rischio di sfratto.
2. Famiglie e persone che pur avendo superato la fase di riduzione del reddito degli ultimi due anni, non sono in grado di sostenere la rata mensile che agli importi correnti di canone e spese somma le quote dei piani di rientro riferiti alle morosità accumulate nei due anni precedenti. Queste situazioni sono esposte al rischio di sfratto nel caso in cui, per diverse ragioni (ad esempio la nascita di un figlio, la malattia di un componente della famiglia, una spesa improvvisa…), si trovino ad accumulare ulteriori ritardi nel pagamento delle spese correnti.
3. Madri sole ex ospiti della struttura di Casa a Colori, che pur non avendo ancora una situazione economica stabile hanno avviato percorsi di uscita. Fondazione Casa Amica ha sostenuto alcune di queste situazioni in una logica di promozione dell’autonomia, ma la fragilità del nucleo monoparentale le espone più di altri nuclei al rischio di sfratto.